Elisabetta Gaudino - Sostegno psicologico in neurochirurgia infantile
Nell’Istituto Neurologico Carlo Besta, faccio parte dell’equipe della dottoressa Valentini, che è una neurochirurga.
Il mio lavoro è supportato dal contributo di alcune associazioni, principalmente da: Aicra, Associazione Bianca Garavaglia onlus e Aismac.
Le persone che incontro devono essere sottoposte essenzialmente ad alcuni tipi di operazioni di neurochirurgia per correggere alcune patologie, quali:
–Craniostenosi: l’operazione riguarda perlopiù bambini più piccoli di 9 mesi di età e ha l’obiettivo di correggere la prematura chiusura di alcune suture del cranio. Non si tratta solo di un problema estetico, ma di prevenire alcune possibili ripercussioni di questa anomalia sulla qualità della vita del bambino. Per i genitori è molto doloroso vedere il proprio figlio così piccolo dover affrontare un’operazione del genere, che prevede anestesia totale e trasfusioni di sangue; il mio ruolo, in questo caso, è prepararli al percorso pre e post operatorio che hanno davanti, sostenendo le loro risorse e dando spazio alle loro paure. Quando mi rendo conto che c’è un carico emotivo eccessivo che sarebbe meglio smaltire prima dell’intervento propongo ai genitori l’applicazione del cosiddetto “protocollo eventi recenti” dell’EMDR.
–Malformazione di Chiari: l’operazione può riguardare un’ampia fascia d’età. Si tratta di un’affezione neurologica nella quale le tonsille cerebellari discendono rispetto alla loro sede naturale, entrando nel canale spinale; questo porta ad una compressione del cervelletto e del midollo spinale, che impedisce il normale flusso del fluido cerebro-spinale. Questo tipo di malformazione è molto insidiosa, a volte si esprime in modo paucisintomatico, altre volte i sintomi sono talmente forti da rendere impossibile una vita normale. Spesso questi pazienti hanno una storia clinica travagliata, la diagnosi arriva tardivamente, quando già da molto tempo convivono con una sintomatologia complessa, senza un’etichetta, né una prognosi e a volte, senza essere pienamente creduti. E’ molto importante, in questi casi, comprendere quali ripercussioni ci sono state sulla salute psicologica del paziente e della sua famiglia per comprendere ed integrare il vissuto connesso alla malattia.
–Tumori cerebrali pediatrici: l’operazione può essere più o meno importante, in base alla grandezza, al tipo e alla collocazione del tumore. In base all’età del bambino, è importante che abbia delle informazioni corrette ed esaustive. Culturalmente, tendiamo a “difendere” i bambini dalle brutture della vita e spesso i genitori dei bambini che si devono sottoporre a questa operazione nascondono loro parte della verità. Questo crea, purtroppo, sfiducia da parte del bambino, sia nei confronti dei curanti, che dei genitori e può sfociare in situazioni di “fobia del camice” che non sono auspicabili. Il mio lavoro, in questi casi, è aiutare i genitori nella comunicazione e accogliere le loro paure e quelle dei bambini, che a volte vanno aiutati a concedersi di farsi aiutare da un adulto.